Dott.ssa Debora Traficante

LA TRASMISSIONE TRANSGENERAZIONALE DEL TRAUMA

La trasmissione transgenerazionale del trauma è un fenomeno psicologico complesso, attraverso il quale il trauma vissuto da una generazione può influenzare profondamente le generazioni successive, anche in assenza di esperienze dirette di eventi traumatici. Questa trasmissione avviene non solo attraverso comportamenti e atteggiamenti appresi, ma anche tramite meccanismi più sottili, come l’ereditarietà biologica e la trasmissione inconscia.

Il concetto di trauma transgenerazionale nasce dagli studi sui sopravvissuti a eventi traumatici di massa, come l’Olocausto, le guerre e le persecuzioni etniche. In particolare, è stato osservato che i figli di sopravvissuti presentano sintomi psicologici e comportamentali simili a quelli dei loro genitori, anche se non hanno vissuto direttamente gli stessi eventi traumatici (Danieli, 1998). Questo fenomeno è stato studiato anche in contesti di violenza familiare, migrazioni forzate e catastrofi naturali.

I meccanismi attraverso cui il trauma viene trasmesso alle generazioni future possono includere:

Modelli relazionali: I genitori traumatizzati possono manifestare una difficoltà nel rispondere adeguatamente ai bisogni emotivi dei figli, trasmettendo inconsciamente paura, ansia e insicurezza (Kellerman, 2001).

Comunicazione emotiva: Le emozioni non elaborate possono essere comunicate non verbalmente e inconsciamente, creando un ambiente familiare permeato da un senso di pericolo (Yehuda et al., 2008).

Modificazioni epigenetiche: Alcuni studi suggeriscono che l’esperienza del trauma possa alterare l’espressione genica, influenzando così la biologia delle generazioni successive (Yehuda & Lehrner, 2018). Queste alterazioni possono predisporre i discendenti a vulnerabilità psicologiche, anche in assenza di esperienze traumatiche dirette.

L’Eredità del Trauma: Conseguenze per Le Generazioni Successive

Le persone che ereditano un trauma transgenerazionale possono sperimentare una serie di difficoltà psicologiche e comportamentali, tra cui:

– Ansia cronica e difficoltà a gestire lo stress: l’insicurezza e la paura vissute dai genitori possono diventare parte del vissuto emotivo dei figli.

– Difficoltà relazionali: le dinamiche familiari influenzate dal trauma possono creare modelli di attaccamento disfunzionali, in cui i figli faticano a sviluppare relazioni affettive stabili.

– Sintomi depressivi: il senso di vuoto, impotenza o disperazione che caratterizza il trauma può essere trasmesso, contribuendo allo sviluppo di sintomi depressivi nelle generazioni successive.

Trattamento del trauma transgenerazionale

In psicoterapia, il focus sul trauma transgenerazionale richiede un’attenzione particolare alle dinamiche familiari e intergenerazionali. Il terapeuta esplora non solo le esperienze di vita del paziente, ma anche quelle dei suoi genitori e nonni, indagando in che modo eventi traumatici del passato possano influenzare la vita presente. Questo approccio mira a:

Riconoscere le eredità emotive: Aiutare il paziente a identificare i modelli di pensiero o comportamento ereditati.

Comprendere la continuità tra passato e presente: Collegare il malessere attuale del paziente a eventi traumatici vissuti dai suoi antenati.

Elaborare il trauma familiare: Favorire una narrazione che permetta di elaborare ed estinguere i vissuti traumatici non elaborati.

Il riconoscimento di queste dinamiche rappresenta il primo passo verso la guarigione, ma l’elaborazione richiede spesso un lavoro più profondo, ed è qui che l’EMDR dimostra la sua efficacia in quanto, alla fine dell’elaborazione, aiuta il paziente a sviluppare nuove credenze su di sé e sul mondo, e a liberarsi dai condizionamenti ereditati. Questo passaggio è essenziale per interrompere il ciclo della trasmissione del trauma e per instaurare un nuovo senso di sicurezza e benessere.

Efficacia dell’EMDR nel Trattamento del Trauma Transgenerazionale

Studi recenti hanno dimostrato che l’EMDR può essere efficace nel ridurre i sintomi di ansia e depressione associati al trauma transgenerazionale. In particolare, è stato evidenziato come l’EMDR possa facilitare la rielaborazione dei vissuti emotivi trasmessi, migliorando la qualità della vita dei pazienti e interrompendo il ciclo della trasmissione (Schwarz et al., 2019). Questa tecnica non solo aiuta a ridurre i sintomi, ma promuove anche la resilienza e la capacità di affrontare le sfide emotive in modo più efficace.

Conclusioni

La trasmissione transgenerazionale del trauma rappresenta una sfida significativa, ma le opzioni terapeutiche, come la psicoterapia familiare e individuale, offrono strumenti potenti per affrontarla. Tra queste, l’EMDR si distingue come una delle tecniche più efficaci per rielaborare i traumi ereditati e interrompere il ciclo di sofferenza emotiva tra le generazioni. Con il giusto supporto terapeutico, è possibile superare l’impatto del trauma transgenerazionale, favorendo una maggiore salute emotiva e un miglioramento della qualità della vita.

Bibliografia

– Bowen, M. (1978). Family therapy in clinical practice. Jason Aronson.

– Danieli, Y. (1998). International Handbook of Multigenerational Legacies of Trauma. Springer Science & Business Media.

– Kellerman, N. P. F. (2001). Transmission of Holocaust trauma. Israel Journal of Psychiatry and Related Sciences, 38(1), 36-46.

– Schwarz, R. A., Maximous, R., & Gonzales, A. (2019). Eye movement desensitization and reprocessing (EMDR) therapy for trauma-related issues. In The Body Remembers Casebook for Treating Complex Trauma (pp. 157-175). Norton.

– Shapiro, F. (2001). Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR): Basic principles, protocols, and procedures. Guilford Press.

– Yehuda, R., & Lehrner, A. (2018). Intergenerational transmission of trauma effects: Putative role of epigenetic mechanisms. World Psychiatry, 17(3), 243-257.

– Yehuda, R., Halligan, S. L., & Grossman, R. (2008). Childhood trauma and risk for PTSD: Relationship to intergenerational effects of trauma, parental PTSD, and cortisol excretion. Development and Psychopathology, 13(2), 733-753.